domenica 22 agosto 2010

La Patente della Felicità © - 2 - Scopri la tua meta

E' arrivata l'estate, tempo di vacanze, supponiamo di voler sfidare i "bollini neri" dei telegiornali, saltare in macchina ed andare in vacanza, io sono uno che apprezza le vacanze un po improvvisate, le microavventure che si verificano quando non tutto è pianificato nei minimi dettagli però di sicuro se voglio andare in vacanza stabilisco una meta. Direi che tutti noi per poter godere di belle vacanze stabiliamo per prima cosa DOVE vogliamo andare. Non passiamo il tempo a dire, NON voglio andare in montagna, non voglio andare al mare, non voglio andare qui non voglio andare là...altrimenti l'unica cosa che ci resta da fare è restare a casa o aggregarsi a qualche amico che guardacaso andrà proprio in qualche meta a noi indesiderata.
Nella vita invece è molto comune pensare e ripensare a ciò che non si vuole, invece di pensare a ciò che si vuole. Potete crederci o no ma secondo l'ormai inflazionata Legge di Attrazione quando si pensa ad una cosa, in positivo o in negativo l'universo tenderà a manifestarla nella nostra vita. Puro e semplice.

Ci sono delle spiegazioni meno metafisiche alla Legge di Attrazione. Eccole:

  1. La nostra mente non riesce a distinguere una esperienza vissuta veramente da una esperienza ricordata o immaginata. Quando noi pensiamo a qualcosa, ad esempio a sederci al volante di una auto con interni in pelle, si crea un passaggio di energia nel nostro cervello tra un neurone e l'altro, che crea una traccia. Se viviamo l'esperienza di sederci in un auto con interni in pelle, la traccia è pressapoco la stessa. Si mettono in azione gli stessi neuroni  gli stessi collegamenti! Le emozioni e le sensazioni sono le stesse.
  2. La nostra mente non riesce a processare in negativo. Se io vi dico: "mi raccomando, non pensate di sedervi al volante di un'auto con interni in pelle". Beh ormai il danno è fatto: avete subito pensato di fare quello che vi ho detto di non fare, poi magari cercate di non pensarci, ma magia delle magie la traccia nei neuroni è sempre la stessa.
  3. Il nostro subconscio continua a fare attenzione a quello che pensiamo, a cercare conferme, ad esempio se continuate a pensare ad un modello di auto, magari perchè vi interessa e vorreste comprarlo, quando girate per la città vi sembra di vedere un sacco di quelle auto, che magari fino ad una settimana prima vi sembrava non esistessero neanche.
Quindi il non sapere cosa si vuole e pensare solo a quel che non si vuole conduce spesso e volentieri a quel che non si vuole! E questo di certo non crea felicità nella nostra vita.
Ecco alcune conseguenze di non sapere cosa si vuole:
  • Il pensiero si focalizza sulle cose negative, e condizioniamo la nostra mente a vivere le situazioni come non vogliamo che vadano. Esempio classico il venditore che prima di incontrare un nuovo cliente va in botta pensando a tutte le situazioni negative che possono succedere, a tutte le possibili obiezioni ecc. Come si approccerà al potenziale cliente? Probabilmente non al top...
  • Non arriviamo da nessuna parte, è come se abbiamo il navigatore satellitare e non gli impostiamo la meta per andare in vacanza, ma gli impostiamo solo i blocchi e le strade nelle quali NON vogliamo passare. Appena partiamo ci riporta alla base, non sapendo dove condurci..."Tra 10 metri, arrivo!" "Ma non sono neanche partito cazzo!"
  • Si attiva la Legge di Attrazione e gira che ti rigira le cose che non vogliamo si manifestano. Bye Bye felicità!
La cosa interessante è che queste conseguenze funzionano anche al contrario!
Quindi se sappiamo dove vogliamo andare e ci pensiamo in modo positivo la nostra mente sarà condizionata e ci farà provare emozioni positive, quindi saremo anche più motivati ad agire per arrivare alla meta. Si attiva anche la Legge di Attrazione e l'universo cospirerà per farci arrivare sani e salvi dove vogliamo andare...

L'altro giorno stavo ascoltando un seminario interessante che si chiama "Stepping into Wealth" di Chris Howard nel quale si smontano un po di credenze negative della gente a proposito dei soldi. Un passaggio molto divertente riguarda la possibilità di crearsi delle fobie inverse.
Di solito una fobia è una cosa che ci limita nella nostra vita. Ad esempio il pensare di avere tutte le sfighe del mondo, di essere una calamita per persone sgradevoli, o di non riuscire mai ad avere dei soldi.
La fobia inversa invece è il pensare sempre che l'universo stia cospirando per farvi avere sempre fortuna, per farvi incontrare sempre persone giuste, o di farvi diventare dei magneti per i soldi. A questo punto ogni volta che accade qualcosa di buono in tal senso direte "ecco! di nuovo l'universo ci ha messo lo zampino", trovate 5 euro per terra e dite "ma di nuovo!", conoscete una persona interessante..."ma sto universo mi perseguita proprio!". Magari l'universo c'entra o magari c'è stato un cambiamento del vostro focus nei confronti della vita. Fatto sta che la fobia inversa è una figata!

Tornando a bomba, ecco cosa c'è da imparare per superare questo secondo esame della Patente della Felicità ©: chiedetevi spesso e volentieri "dove voglio andare?" "qual'è la mia meta?" e datevi anche delle risposte.

Vediamo qualche esempio pratico. Non vi piace il vostro lavoro, invece di continuare a pensare a tutte le cose negative del lavoro che avete, iniziate a pensare a quelle positive che deve avere il vostro nuovo lavoro, tutte le caratteristiche e le sensazioni che vi deve far provare.
Oppure in amore, continuate a conoscere lo stesso "tipo" di persona...continuate a pensare "non voglio che il mio compagno sia così e cosà" o "non voglio che la mia compagna abbia questo o quel comportamento" e guarda caso il vostro prossimo lui o lei è esattamente quello che non volete?
Ecco quel che potete fare, iniziate a scrivere su un foglio le caratteristiche della persona dei vostri sogni, tutto quello che volete, sbizzarritevi, l'universo non ha limiti, non abbiatene neanche voi.
Per le femminucce "deve essere alto bello simpatico intrigante affascinante di buon cuore gentile galante romantico forte ...."
Per i maschietti "strafiga due bombe così simpatica intelligente culo da urlo ninfomane"
Maschietti...non siate troppo superficiali mi raccomando!
Seconda parte dell'esercizio, individuare ogni caratteristica del vostro lui o lei "ideale" nelle persone che già conoscete, amici famigliari colleghi ecc. Ora apprezzerete ancora di più chi vi circonda e questo attiverà di sicuro l'universo per farvi trovare una persona con le giuste caratteristiche, non quelle che non volete.

Ma come mai la maggior parte della gente continua a pensare a quello che non vuole e non si getta a capofitto su quel che vuole, visto che pure l'universo sarebbe dalla sua?
Si tratta di un condizionamento culturale, qualcosa di legato alla nostra educazione.
Ci vogliono proteggere dalle delusioni della vita...per evitare di farci soffrire troppo ci dicono di non farci troppe illusioni o di non montarci troppo la testa. Ce l'hanno detto e ripetuto così tante volte nella vita che crediamo sia vero, meglio giocare sicuri, andarci coi piedi di piombo. E appena iniziamo a sognare un po di più scatta il limitatore di velocità,  e ci ripetiamo le stesse cose che abbiamo sentito dire da altri come "non ce la farò mai" o "se fosse così facile lo farebbero tutti" o ancora "mi basta quello che ho, meglio non rischiare di perderlo"
Questi sono pensieri limitanti, di chi non ha la Patente della Felicità, iniziamo ad individuarli, e a zittirli un po', iniziamo a credere in noi stessi e che se un'idea bella e positiva passa per la nostra mente noi possiamo realizzarla, abbiamo il diritto, e ci meritiamo di realizzarla.

Ecco invece qualche altra idea limitante alla quale segare le gambe quando ci nasce nella testa:
  • "Metterci l'anima e poi non riuscirci fa soffrire" Spesso a prima vista sembra più gestibile lo stare male nella situazione attuale che cercare di uscirne. C'è la paura di fallire e che arriva la botta di sofferenza...E' meglio bere tutti i giorni un po di veleno che ci uccide piano piano, o rischiare di prendere un pugno in faccia? Io direi la seconda, e col pugno eventualmente la prossima volta si può imparare a schivarlo...
  • "Se non riesco a fare una cosa sono un fallito" Questa idea va stroncata subito! Non esistono fallimenti, solo opportunità di imparare e migliorare. Magari fa soffrire ma se ne esce più grandi e forti. Mio nonno ripeteva spesso "sbagliare è umano, perseverare è bestiale" secondo me può succedere di sbagliare e ri sbagliare e ri sbagliare, quello che è veramente bestiale è non imparare qualcosa dai propri sbagli. Se invece ci si chiede cosa è possibile migliorare per non sbagliare la volta dopo, allora non è stato un fallimento e sì che si è nella direzione giusta.
  • "Sarò felice solo quando avrò raggiunto la meta". Idea a dir poco bislacca. Il vero successo sta nell'essere felici raggiungendo le mete che mano a mano ci si prefigge. Quante persone sono considerate di successo, con soldi, fama, donne...e poi si dimostrano completamente infelici? Probabilmente perchè hanno pensato ai loro obbiettivi come al raggiungimento della felicità, e quando ci sono arrivati? Delusione totale, e si sono rovinati la vita. Non mi stancherò mai di dire che la felicità sta nel viaggio, non nel raggiungere la meta.
A questo punto la cosa più saggia da fare è farsi una lista di cose che si vogliono ottenere. E portarsela dietro, leggerla ogni tanto, e iniziare a spuntare le cose  già raggiunte. Scriveteci di tutto in sta lista, da cose banali a cose super impegnative. Leggetela e rileggetela, godetevela e consumatela questa lista!
Ogni volta che vi trovare a pensare che qualcosa non vi piace, fuori la lista e scriveteci ciò che invece volete veramente. Fatevi delle domande e datevi delle risposte.
Da sola la tecnica della lista ha reso felici milioni di persone, e siamo solo al secondo appuntamento con la Patente della Felicità ©. Non mollate e vedrete....

martedì 10 agosto 2010

La Patente della Felicità © - 1 - Occhi sulla strada

Eccoci alla prima lezione ufficiale del e-corso "La Patente della Felicità ©"
Spero abbiate letto l'introduzione, altrimenti andate subito a leggerla e poi tornate qui, iniziate ad assimilare un po di concetti e vedrete che la vostra vita non potrà che cambiare per il meglio.

Ora vorrei iniziare a creare in modo istantaneo un bricciolo di felicità in chi sta leggendo.
Mi ricordo da bambino e da ragazzino, quando avevo paura di affrontare delle situazioni come ad esempio il primo giorno di scuola, una verifica importante, o l'esame di terza media...beh mia madre in quelle situazioni mi dava sempre un consiglio, consiglio che seguivo ma spesso lo sottovalutavo.
Quando ho intrapreso il mio percorso di crescita personale ho riscoperto nella mia mente quanto mia madre avesse ragione.
Purtroppo noi occidentali abbiamo disimparato a respirare. Non ci pensiamo mai, ma il respiro è vita, la parte inconscia del nostro cervello lo gestisce in modo automatico, ma possiamo gestire la respirazione in modo conscio ed in questo modo ci allineiamo con la sorgente di energia dell'universo.
Mia madre, come dicevo, prima di un evento importante della mia vita era solita dirmi "Prendi un bel respiro e poi vai!".
Bene, vi suggerisco di fare questo esercizietto, poi saltiamo in macchina per la prima guida verso una nuova vita di felicità.
Chiudete gli occhi ed iniziate lentamente ad inspirare, sentendo l'aria fresca (o calda, come la sentite...) che passa nelle vostre narici e arriva nei vostri polmoni. Espandete la pancia il più possibile riempendovi di aria.
Trattenete per un po, poi espirate gentilmente, con tranquillità. Concentrati solo sul vostro respiro e su come l'aria circola dentro e fuori dal vostro corpo; ripetete questo esercizio per altre 2 volte. Con tranquillità e naturalezza.
Fatelo adesso.

Aprendo gli occhi non vi sentite un po meglio. Con me funziona sempre...è la saggezza antica di mia Ma (anche se lei è tutt'altro che antica). E' la saggezza antica di culture millenarie.

Ora allacciatevi le cinture che si parte e mi raccomando: occhi sulla strada.
Qual'è l'analogia tra la felicità e gli occhi sulla strada mentre si guida?
Presto detto: guidando non è proprio sano guardare sempre indietro (facilmente ci andremmo a schiantare), ne è possibile vedere oltre la collina o oltre la prossima curva, al massimo è possibile rallentare per prudenza.
Noi nella nostra vita invece abbiamo la tendenza a guardare spesso indietro, a rimuginare su eventi passati, oppure continuiamo a pensare al futuro, a che potrebbe accadere di brutto in ogni circostanza. Beh così ci perdiamo il momento, non abbiamo gli occhi sulla strada e non è certo facile raggiungere la meta (felicità o obiettivi) in questo modo.

Prima di analizzare più in profondità i due comportamenti sopra descritti vorrei fare ancora una riflessione.
Non credo che nessuno abbia imparato a guidare completamente da solo, insomma serve o un maestro in carne ed ossa, o almeno un libro che ci dica come fare, quali pedali premere e come cambiare marcia, il significato dei cartelli stradali e via dicendo...
E per essere felici invece da chi si può imparare? Quali sono le persone che sono felici la maggio parte del tempo, e se non sono felici ci preoccupiamo?
Se non ci siete arrivati ve lo dico io. Sono i bambini.
Esistono delle eccezioni (purtroppo) ma nonostante siano piccoli, spesso non adeguati a fare le cose e abbiano tutto da imparare, beh i marmocchi sono la maggior parte del tempo felici e sorridenti.
E quando sono tristi e imbronciati è una stranezza, ci chiediamo subito come mai.
Invece tra adulti quando ci si vede tristi e imbronciati è la norma, mentre chi è felice è l'eccezione.
Prova a girare in macchina in città nelle ore di punta. Quante facce sorridenti vedi negli abitacoli?
Beh io direi ZERO. E se ne vediamo qualcuno che ride, mentre siamo imbottigliati nel traffico che pensiamo? "Cazzo c'avrà da ridere quello str...?" Mentre la norma per l'automobilista e mandarsi affanculo a vicenda!
Questo è bizzarro e sicuramente non contribuisce alla felicità, perchè citando Roberto Re "Abbiamo reso normale l'anormale!"
La condizione normale per l'uomo è essere felice, non incazzuso o quant'altro, ma felice. Solo che crescendo ce ne siamo dimenticati perchè bombardati da miglioni di esempi, da milioni di frasi negative ricevute dai nostri genitori, dai nonni, dalla TV ecc.

Cosa porta quindi un bambino ad essere in genere felice e un adulto no? Sicuramente uno degli aspetti è la sua capacità nel focalizzarsi sul presente e dare il 100% di se stesso in quello che fa. Quando un gagno vuole una cosa ci mette tutto l'impegno. Quando è assorto in un gioco lo è completamente.
Gli adulti invece sono troppo spesso con la mente nel futuro o nel passato, è una mentalità contorta quella che ci circonda ma vi garantisco che vi poniamo subito rimedio.

Iniziamo dallo specchietto retrovisore. Quanto siete innamorati di questo specchietto retrovisore?
Continuate a guardarci dentro? Continuate a ripercorrere nella vostra mente le scene del passato e continuate a provare emozioni negative? Beh questo è un bello spreco di benzina emotiva, e non contribuisce per niente a rendere più felice la vostra vita.
Ci sono alcuni modi diversi di guardare lo specchietto retrovisore:

  1. Senso di colpa: avete fatto una cazzata nel passato (o credete anche solo di averla fatta), magari 10 anni fa e continuate ad ammazzarvi il cervello pensando a quanto siete stati male, e così facendo continuate a stare male. Questi comportamenti mentali derivano proprio dall'educazione ricevuta, e dai condizionamenti culturali e religiosi. E' una forma di controllo, che alcuni genitori applicano in modo inconscio, pensando di farci del bene ma creandoci dei danni non indifferenti, mentre i potenti la applicano in modo conscio e così continuiamo a permettere loro di inchiappettarci e ci fanno fare quel che vogliono loro. Comunque il mio suggerimento è di scaricare dalla macchina tutta la zavorra inutile, che rallenta ed affatica il motore. Il passato è passato, non si può cambiare. Perdoniamoci e accettiamo il fatto che le cose sono andate così. Non è certo necessario continuare a rimuginare sul passato per far tesoro delle nostre esperienze.
  2. Rimpianto: "Se avessi preso quella strada magari..." Magari un cavolo, anche in questo caso il passato è passato, abbiamo fatto delle scelte, basandoci su ciò che sapevamo. Se poi sono risultate sbagliate è sempre nuova esperienza che ci aiuta a prendere la strada giusta la prossima volta. Bello spreco di benzina emotiva farsi i film mentali di come sarebbe potuta essere l'altra strada.
  3. Continua irrealizzazione: continui a pensare di aver premuto troppo poco l'acceleratore? Avresti potuto dare di più? Bhe inizia adesso a dare di più. Non focalizzarti sulle strade che non hai fatto, ma su quella che stai percorrendo. Il ragionamento "Potrei, dovrei, ma non lo faccio" è una strada che conduce ad un precipizio. Ma in ogni caso è inutile focalizzarsi sui precipizi passati. Teniamo occhio alla strada.
Analizziamo adesso ciò che accade a chi proietta sempre i propri pensieri dietro la prossima curva o dietro alla prossima collina:
  1. Preoccupazioni: il non-senso della parola in se già la dice lunga, come si fa a pre-occuparsi di qualcosa, o te ne occupi o non te ne occupi, in macchina non è possibile pre-frenare, pre-accelerare o pre-girare il volante. O si fanno queste azioni o non si fanno. Giustissimo è valutare la propria velocità per affrontare una curva in sicurezza ma inutile continuare a pensare alle mostruosità che potremmo trovare dopo la collina. Esempio di grande spreco di benzina emotiva è il continuare a pensare a che cose brutte possono accaderci nel futuro. Se ci accadranno le affronteremo. Ma visto che l'universo gradisce molto l'energia positiva se ci focalizzassimo di più su ciò che di bello può succederci, per la legge della media, ci accadranno più spesso cose belle che cose brutte.
  2. Ansie: per colpa dei bombardamenti dei media sembra impossibile non vivere nell'ansia e nello stress. Il continuare a temere di schiantarsi alla prossima curva o che qualche pazzo ci tagli la strada è un comportamento sbagliato , non la normalità. Il continuare a provare sensazioni di paura per il futuro sottolinea una possibile mancanza di fiducia in se stessi. Ma grazie alla Patente della Felicità ©, la riotterrete. Per ora il da farsi è contemplare anche tutte le opzioni positive del viaggio. Arrivare sani alla meta, percorrere tratti di strada con paesaggi bellissimi e fermarsi all'autogrill per spararsi un caffettino più brioches. In poche parole godersi il viaggio per quello che è.
Tutti nella vita provano emozioni di paura, ansia, nervoso, frustrazione e mille altre. Tutte emozioni che fanno parte dell'animo umano. Ma adesso, conoscendone gli inganni potete governarle un po meglio e, focalizzandoci sul presente, tenendo gli occhi sulla strada non permettiamo che tali emozioni abbiano il sopravvento si di noi. Dobbiamo riscoprire il bambino che c'è in noi, con la capacità di provare emozioni positive per quello che stiamo facendo, controllando i nostri pensieri che vagano troppo nel passato o nel futuro.

Alla prossima volta con un nuovo capitolo che ben presto vi porterà ad una bella e luccicante Patente della Felicità ©

PS commenti e suggerimenti sono più che graditi!

martedì 3 agosto 2010

La patente della Felictià © - Introduzione

Benvenuti al mio personalissimo corso di miglioramento personale che si chiama "La patente della Felictià ©"

Il mio parere è che la cosa più importante nella vita di una persona sia la propria felicità. Chi la pensa come me spero gradirà e utilizzerà (se già non lo fa) i concetti e i trucchi che troverà in questo e nei successivi post sull'argomento.
Chi non è daccordo spero mi dia ancora una chance prima di chiudere la pagina e andarsene.
Quali sono le vostre obiezioni? Vi sembra troppo "da egoisti" essere felici? O vi viene da dire "facile dire che è la cosa più importante, ma non è che lo si sceglie di essere felici".
Per rispondere ai primi vorrei subito giocarmi il bonus. Prendere come riferimento il più grnade libro di crescita personale di sempre, che è la Bibbia.
Ad un certo punto Gesù promuncia queste parole "Ama il prossimo tuo come te stesso" (Mt 19,16-19).
La chiave di lettura più "easy" è di fare tante cose per gli altri, di amare gli altri. Du palle...
Ma ci si perde la seconda parte: "...COME te stesso", questo è ciò che in PNL viene definito "presupposizione".
Cioè presuppone che "tu ti ami" e poi puoi amare gli altri. Se tu ti odi,o non sei felice per l'appunto, sarà difficile riuscire ad amare gli altri e a fare del bene al "prossimo tuo".
Inoltre è un circolo vizioso: quando una persona è felice può fare cose straordinarie, che continueranno a renderlo felice. Se una persona è triste, arrabbiata, impaurita o ha uno stato d'animo NON OK è improbabile che raggiuna buone performance nella vita e questo la renderà ancora più infelice.
Per quelli che dicono che non è possibile scegliere  di essere felici o no, ecco come la vedo. Siamo bombardati di continuo da questa convinzione!!!
Le persone che ci circondano e la televisione (soprattutto gli spot) ci insinuano nella mente praticamente dalla nascita, che se non siamo felici è colpa di qualche evento esterno e magari comprando qualche prodotto miracoloso ridiventeremo felici.
Funziona? Qualche prodotto o qualcosa di esterno vi ha mai reso felici in modo duraturo? Ogni tanto accade, ma non dura molto, poi si ricerca di nuovo la felicità in qualcosa di esterno e sempre più bello e grande, e si è intrappolati in un vortiche non porta di certo a qualcosa di buono, nei casi meno gravi ad un conto in rosso, in quelli medio gravi ad aggrapparsi disperatamente ad altre persone, e in quelli più gravi a finire in un centro di recupero per tossicodipendenti.
La cazzata che "la felicità è dentro di noi" l'ho sentita con superficialità anche io un milione di volte credendoci e non credendoci. Come al solito la verità assoluta non esiste e ognuno ha la sua "mappa del territorio" (altro contetto PNL). E' ovio che andare al concessionario per ritirare la macchina dei vostri sogni vi metta felicità. Però se volete godervi quella macchina io credo che dovete essere fieri di esservela guadagnata, sapendo che anche il percorso che vi ha portato fino li è stato, sì faticoso e duro, ma mi ha fatto diventare una persona migliore e meritevole di guidarla quell'auto!
Anche la cazzata del "il viaggio è più bello della destinazione" quante volte l'abbiamo mandato giù così, con nonschalance. Ma se ci pensiamo quanto è vero? Quanto sarebbe bello saperlo già durante il viaggio, che è così bello? Invece lo si scopre solo quando si è arrivati alla meta, e magari è pure deludente questa meta?
Ritornando al titolo di questa serie di interventi, perchè "Patente" vi chiederete?
Beh la maggior parte di noi ha la patente di guida, giusto? Alcuni l'hanno presa con più facilità, altri hanno faticato di più e hanno magari dato 2 o 3 volte l'esame prima di ottenerla.
Comunque vi ricordate le prime prove pratiche con i genitori o con l'istruttore? Quella insicurezza, quel non sapere cosa fare e come farlo? Quell'aver paura dell'imprevisto e non sapere come gestirlo? Magari molti dopo la prima lezione disastrosa in cui a stento sono riusciti a fare lo spunto e partire in prima, oppure per cambiare marcia hanno grattato 1000 volte col cambio, beh magari eravate tentati di mollare, di dire "vivo anche senza la patente".
Poi avete visto che qualche amico già ha la patente, siete tornati a casa e i vosti genitori vi hanno incoraggiati e spronati, "non mollare", "ce l'hanno fatta tutti".
Voi siete tornati alla seconda lezione e avete fatto altre prove su prove e la patente è arrivata, e adesso quanto è facile guidare! Così tanto che non ci pensate neanche più allo spunto o a cambiare marcia.
Con la felicità è la stessa cosa, tutto ciò che serve è già dentro ogniuiuno di noi.
Peccato che non siamo portati a vederla nello stesso modo, quante persone con la patente conoscete e quante sempre felici? Molte da una parte e poche dall'altra, giusto? Questo porta a pensare che sia diverso, non si hanno poi così tanti esempi stimolanti.
Quanti tornando a casa dopo una giornata devastante a lavoro iniziate a dire "basta io non ci vado più" e quanti vosti genitori/famigliari/conviventi vi dicono "non mollare, ce l'hanno fatta tutti, puoi essere felice anche tu"? Pochi nè? Magari iniziano anche loro a lamentarsi della loro giornata di merda e vi affossate a vicenda in un rapporto tra perdenti.
Ma tutto questo può e deve cambiare! Si può scegliere di essere felici. Prendendo e facendo prendere a tutti i vostri conoscenti la "Patente della Felicità ©"

Servono ancora alcuni concetti importanti prima di proseguire con la prima lezione. Eccoli qui:
  1. Bisogna affrontare questi post con la mente un po' aperta e la voglia di farsi delle domande, di autoanalizzarsi e di mettersi in gioco.Così avrete i migliori risultati e una bella patente fiammante! Ad esempio due domande interessanti sulle quali iniziare a pensare possono essere:
    1. Che cosa voglio dalla vita?
    2. Che cosa mi ha impedito di ottenerlo fin'ora?
  2. La mente umana è una cosa meravigliosa: mentre state leggendo e riflettendo su queste cose intanto il vostro cervello sta lavorando in modo fantastico per interpretare i concetti e compararli con eventuali esperienze già vissute, intanto continua a mantenere attive tutte le funzioni vitali del vostro corpo e fa altre mille attività. Quindi massimo rispetto per la mente umana. Per la vostra mente umana! E occhio a come la "nutrite", non è mai troppo tardi per iniziare a nutrirla con concetti interessanti e con un po meno di TV-spazzatura.
  3. Ci sono molte funzioni particolare della mente umana, due alquanto interessanti sono quelle che ci rapportano al dolore e al piacere. Una delle prime funzioni della mente umana è quella di evitare il dolore, e solo in seguito viene quella della ricerca del piacere.Qui non si sta parlando prettamente di dolore e paicere fisico, ma in senso più lato di quello mentale. Occhio quindi che vivere una vita in continua fuga dal dolore non conduce di certo alla felicità.
  4. La nostra tendenza è quella di restare in una "zona di confort". Si tratta di restare esattamente dove siamo, per evitare di fare cose che ci possono mettere a disagio (dolore). Perchè magari sono situazioni nuove che non conosciamo o abbiamo paura che ci facciano soffrire a causa di esperienze passate. Solo che la mente certe volte si incasina e considera "zone di confort" anche situazioni in cui già stiamo soffrendo molto, ma per evitare la novità non facciamo niente per uscirne. La vertià è che la qualità della nostra vita è direttamente proporzionale a quanto siamo bravi a gestire le insicurezze legate all'uscire dalla nostra "zona di confort".

Per chi non si è preso la patente di guida ci sono due possibilità.
Se non ce l'avete perchè non volete entrare nella logica perversa del "possedere e farvi possedere" da una macchina che vi fa spendere un sacco di soldi tra carburante, bollo, assicurazione, meccanico ecc, un sacco di energie tra traffico e incidenti ecc... che in più inquina e fa male all'universo, e avete scelto in tutta sincerità di usare i mezzi publici di trasporto. Tantissimo di cappello. Probabilmente siete già delle persone felici e magari anche più felici di me.

Se invece non avete la patente perchè ci avete rinunciato e in fondo al vostro cuore vi dispiace, beh i concetti qui e la esposti non possono che farvi bene; magari alla fine delle 10 prove di teoria e pratica, dopo aver conseguito "La Patente Della Felicità ©" avrete voglia di correre in motorizzazione o in autoscuola per prendere anche la patente di guida.

Saluti e alla prossima!